venerdì 29 novembre 2013

Mustache mania: baffi finti alla conquista del mondo

Tazze, gioielli, asciugamani, cover degli i-phone, tappeti, t-shirt, cuscini...da alcuni anni la moda dei baffi sembra non aver risparmiato nulla! Ma dove è nata?


 
solo alcuni dei molti oggetti in commercio raffiguranti i mustache.


Sembra essere stata lanciata nel 2004 da un gruppo di uomini australiani per raccogliere  fondi a favore della ricerca sul cancro alla prostata. Da allora Movember (da "Moustache", parola inglese per baffi e "November", novembre) è un evento annuale che si svolge nel mese di Novembre, durante questo periodo gli uomini che vi aderiscono (i Mo bro) si fanno crescere dei baffi per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sul carcinoma della prostata ed altre patologie. Spingendo gli uomini a prendere parte all'evento, Movember si pone gli obiettivi di favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata, aumentare l'efficacia dei trattamenti e ridurre il numero di decessi. Oltre che suggerire un check-up annuale, la fondazione Movember incoraggia gli uomini ad indagare possibili storie familiari relative al cancro e ad adottare uno stile di vita più salutare. Il logo della fondazione è appunto un grosso paio di baffi.

movember logo.

Il simbolo è piaciuto e con il passare del tempo ha perso la sua originale valenza per diventare un vero e proprio oggetto di culto. Facendo una ricerca su Etsy.com si trovano decine e decine di articoli a tema mustache. Nella storia i baffi hanno avuto diversi significati: potere, virilità, eleganza, sono stati il segno distintivo di un artista come Dalì, ma hanno anche una valenza ironica come per l'attore Charlie Chaplin. Recentemente sono tornati molto in voga e sono diventati uno dei simboli per eccellenza della sottocultura hipster, assieme agli accessori vintage, le camice a quadri, i pantaloni stretti, le bici a scatto fisso e i componenti tecnologici rigorosamente Apple. Ed è proprio in questo ambiente che maggiormente si è diffusa la moda dei mustache, raffigurati su qualsiasi oggetto.

Se ancora vi state chiedendo chi sono gli hipster...


Qualche coraggioso è arrivato persino a tatuarseli sul dito in modo più o meno permanente, per poterli sfoderare all'occorrenza.

mustache finger tattoo.

Anche io non ho saputo resistere al trend, eccomi qui col mio bel paio di baffi:

me and my mustache.


Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Movember
http://en.wikipedia.org/wiki/Movember
http://it.paperblog.com/moustache-1403398/
http://www.misspandamonium.com/2013/02/mustache-trend/
http://www.housekeeping.org/blog/whats-behind-the-mustache-trend/
http://www.arsenalecreativo.com/origin-of-a-trend-the-meaning-of-the-mustache-symbol/
http://www.spice4life.co.za/style/origin-mustache-trend
http://acoupleabroad.com/2012/12/12/the-modern-mustache-a-pop-culture-analysis/
http://www.danieladicosmoadv.it/blog/live-blogging/inspirational-oltre-il-baffo-ce-di-piu/
http://www.ecodelleaci.it/leggi.asp?ID=2165

mercoledì 20 novembre 2013

Tutto Da Rifare: tributo ai Fluxus

Mag-Music, in collaborazione con V4V Records, ha realizzato l'omaggio ad una delle band seminali della scena musicale italiana, i torinesi Fluxus.

“I loro dischi sono stati capaci di sbriciolare letteralmente l’annoso luogo comune per il quale il rock, nella sua accezione più cruda, proterva e urticante, fosse quanto di più remoto e incompatibile con l’idea di canzone così come la si concepisce in Italia. Persino laddove viene corredata da una didascalia tanto sdrucciolevole come quella che la qualifica “d’autore”. Elio Bussolino (Rockerilla)

Il tribute album si intitola "Tutto Da Rifare", ed è disponibile comodamente in free-download. Partecipano al progetto: Majakovich , Nervature , Titor, Avvolte, Marnero, Evilfish, Niente Altro Che Macerie, Gli Altri, Mrozinski, Dogzilla, Chambers, Miriam Mellerin, Mastice, Heisenberg. Qui si trova una bella recensione di questo album: http://www.impattosonoro.it/2013/11/05/recensioni/tutto-da-rifare-un-omaggio-ai-fluxus/

per scaricare: free-download
La cover dei Titor:



I Fluxus, si formano a Torino nel 1992. Il nome prende spunto da quello dell'omonimo gruppo neodadaista degli anni 60. La musica della band (mix tra noise, hardcore e heavy metal) è corredata da testi rabbiosi e cinici che descrivono una visione della società moderna pessimista, rigorosamente in Italiano, vero punto di forza della band. Caratteristica dei Fluxus è sempre stato l’utilizzo di più strumenti elettrici fin dal primo lavoro. Tre chitarre elettriche alle quali si aggiungeranno dal secondo disco in poi altri due bassi elettrici. La line up dei Fluxus è cambiata negli anni ruotando intorno alle figure di Franz Goria, Luca Pastore, Roberto Rabellino e Adriano Cresto che lascerà la band nel 1998 prima di Pura Lana Vergine dopo aver comunque contribuito alla stesura di molti brani e al lavoro grafico di copertina.
Nel 1994 pubblicano il primo album autoprodotto, dal titolo "Vita in un pacifico nuovo mondo" (NO WAY!/Sony). In questo album troviamo Franz Goria alla voce, Adriano  Cresto e Simone Cinotto (ex Nerorgasmo) alle chitarre, Luca Pastore al basso e Roberto Rabellino alle pelli. L'album ha un suono spesso e cupo.
Nel 1995 entrano nel gruppo Tax Farano e Marco Mathieu, già membri dei Negazione, poi usciti dal gruppo. Nel 1996 viene pubblicato l'album "Non esistere", prodotto artisticamente da Iain Burgess (Tar, Steve Albini,…) negli studi della West Link di Pisa di Ovi (Alessandro) Sportelli e Alessandro Paulucci, e pubblicato da Free Db's con distribuzione Self. Segue la scia del precedente e risulta essere ancora più pesante e cinico. In questo album si registra per la prima volta la caratteristica che li renderà famosi nell'underground italiano: il muro di suono, ottenuto grazie all'eccezionale utilizzo di tre chitarre e due bassi in sincronia.
Il successivo album, "Pura lana vergine", esce nel 1998 in allegato al giornale il manifesto ed è prodotto dalla stessa band con Ale Sportelli. Il terzo album vede fuoriuscita dal gruppo di Marco, Tax e Adriano, con il rientro di Simone Cinotto (non presente nel secondo) e il nuovo ingresso di Marcello Marcelli al basso e Massimiliano Bellarosa alla chitarra (ex COV e ora Fratelli Sberlicchio).
Nel gennaio 2002 pubblicano un album omonimo, ossia "Fluxus" (FuriousParty/Self), album che si avvale della collaborazione del trombettista Roy Paci e di Mauro "Teho" Teardo, ex componente dei Meathead e degli Here e inoltre alla chitarra come guest di Tax Farano, ex membro del gruppo e de Gli Angeli. La drastica scelta di "normalizzare" la formazione a quattro elementi, fa sì che il disco risulti decisamente più "soft" e contenuto.

Discografia:

- Vita in un Pacifico Nuovo Mondo (1994)
- Non Esistere (1996)
- Pura Lana Vergine (1998)
- Fluxus (2002)

Line-up:

Franz Goria: voce, chitarra
Luca Pastore: chitarra, basso
Roberto Rabellino: batteria

Fonti:

http://www.lastfm.it/music/Fluxus
http://www.storiadellamusica.it/artisti/fluxus.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Fluxus_(gruppo_musicale)
http://www.rockol.it/news-41274/fluxus-la-realta-che-vediamo-e-triste
http://www.rockambula.com/diamanti-vintage-fluxus-vita-in-un-pacifico-mondo-nuovo/


Videoclip tratto dal 4° disco della band torinese, diretto da Luca Pastore. 

lunedì 18 novembre 2013

La Mole, mai così vicina!

Visitate la cupola della Mole Antonelliana e ammirate Torino dall'alto, con il sottofondo della musica degli Otot Zafrol Duo!, in questo video realizzato con gopro hero 3 black:

 

Original Music: "Carry On" by The Otot Zafrol Duo! Per scaricare GRATIS il loro ultimo disco: http://theototzafrolduo.bandcamp.com/

mercoledì 13 novembre 2013

Via Luminosa: nuovo album e video!

I VIA LUMINOSA nascono nel 2012 dalle ceneri della punk band culto NERORGASMO: alla chitarra Simone Cinotto, al basso Marco Klemenz e alla batteria Francesco Dilecce "Picchio", insomma la formazione che ha registrato l'album omonimo nel 1994 (El Paso Records), in questo nuovo progetto con Luigi Bonizio "Gigio" (ex C.O.V.) alla voce.
La loro musica è caratteizzata dal sound post punk affonda le radici nell'hardcore torinese degli anni '80 e dal cantato melodico esaltato dal timbro vocale molto particolare di Gigio, i testi lirici.
Nell'aprile del 2013 è uscito il loro primo disco, prodotto da Zapping Productions, che è possibile ordinare qui: e-shop/cd/via-luminosa-s-t

Da poco hanno pubblicato il loro primo videoclip:

   

 Per saperne di più andate sulla loro pagina facebook, dove troverete tra l'altro un paio di foto che gli ho scattato io ad El Paso (il 5 ottobre del 2013).

Gigio dei Via Luminosa @ El Paso Occupato (5/10/2013). Foto di i_kiki.

I Via Luminosa @ El Paso Occupato (5/10/2013). Foto di i_kiki.

domenica 10 novembre 2013

Paratissima 2013

Ieri sera sono stata a Paratissima, e mi è piaciuta molto. Metto un po' di foto di alcune delle opere che mi sono piaciute di più e il vlog della serata. Scusate per la pessima qualità delle foto e del video, ma non sono uscita con l'intenzione di andare ad una mostra d'arte altrimenti mi sarei portata la reflex, così ho fatto tutto col cellulare!

 




 

  



  


...e questo è il vlog:




Durante la serata ho acquistato un bellissimo paio di orecchini in plexiglass a forma di tazza e teiera, perfetti per me che sono tea-dipendente! Li potete trovare a qui, insieme a molte altre stupende creazioni: bazu design .



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giovedì 7 novembre 2013

DIY: tutorial collana a tre fili di "catena & fettuccia", punk chic ;)

In questo periodo, sulle bancarelle e nei negozi di bigiotteria, si vedono un sacco di collanine e braccialetti realizzati con catene e fettucce intrecciate. Ho voluto provare a fare da me una collana molto semplice con questa tecnica: una collana a tre fili con come chiusura un moschettone da portachiavi, un po' stile punk insomma ;) . Ho acquistato tutto il materiale (la catena, la fettuccia e la chiusura) su un banco al mercato della Crocetta a Torino e la spesa complessiva è stata di circa 7€ . Siccome queste collane son molto di moda, le ho viste a prezzi ben più alti, la realizzazione è abbastanza rapida e non presenta particolari difficoltà (è solo un po' noioso infilare la fettuccia): in questo caso quindi il fai da te è conveniente!

OCCORRENTE:
  • catena anallergica nickel free per creazioni di bigiotteria e accessori;
  • fettucce di Alcantara (R) di due colori diversi (io ho scelto il viola e il grigio);
  • 2 anelli da portachiavi;
  • 1 moschettone;
  • filo da cucire per fermare la fettuccia (più o meno dello stesso colore);
  • colla cianoacrilato (es. LOCITE Super Attak);
  • pinzette a punta tonda.

Per quanto riguarda la lunghezza della catena, dipende da quanto volete lunga la collana (a me non piacciono lunghissime) ricordatevi solo quando misurate di tener conto del fatto che il moschettone e gli anelli occupano un po' di spazio. Per la lunghezza della fettuccia, prendete 4 o 5 cm in più rispetto alla lunghezza della catena.

Vi lascio al mio tutorial, spero possa esservi utile. Qualsiasi dubbio esprimetelo pure nei commenti del video o di questo post, sarò felice di rispondervi! A presto!






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Riprende il blog e nuovi video!!!

Dopo tantissimo tempo, ho deciso di riprendere in mano anche il blog...non so ancora che direzione prenderà (forse non ha mai avuto realmente una precisa direzione), sarà di "completamento" al mio canale di youtube (ISCRIVETEVI), ma troverete anche qualcosa in più: insomma ci sarà tutto quello che non ho voglia di mettere in video! Spero che il nuovo aspetto del blog vi piaccia, per ora metto un paio di link ai miei ultimi video di cover con l'ukulele:

- cover di Don' t Tell Me That It's Over di Amy Macdonald:


- cover di About a Girl dei Nirvana:


- cover di The Killing Moon di Echo & The Bunnymen, con trucco di Halloween:



...e il link alla mia pagina facebook: 
 we're all passangers - facebook

mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween!!


LA ZUCCA ILLUMINATA: CHI È JACK O'LANTERN? 
da: www.irlandando.it/speciali/halloween/jack-o-lantern.asp

Il simbolo di Halloween per eccellenza è una zucca in cui viene intagliato un grottesco volto illuminato da una candela posta al suo interno. Tale oggetto è ereditato dal folklore irlandese e trae origine dalla leggenda di un “Ne'er-do-well” (“non ne combino una giusta”) chiamato Stingy Jack, un fannullone e scommettitore dal brutto caratteraccio, assai dedito all'alcool.

Una sera di Halloween, dopo l'ennesima sbronza, gli apparve il Demonio intenzionato ad impossessarsi della sua anima da peccatore. Jack chiese al Diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchierino. Ottenuto il permesso, si lamentò del fatto che non aveva nemmeno un soldo per pagare la consumazione, così pregò il Demonio di trasformarsi in una moneta da 6 pence. Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, avente la caratteristica di una croce ricamata sopra. Imprigionato irrimediabilmente, per riottenere la libertà, il Diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte. 
La vigilia di Ognissanti seguente, il Diavolo si ripresentò per ottenere l'anima dell'uomo. Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero. Il Diavolo sorrise ed accettò, salendo su un albero lì vicino. Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al Diavolo di saltare giù.



Con la vittoria in pugno, Jack propose al Diavolo un patto: egli avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più. Dopo circa un anno, Jack morì. Al suo bussare alle porte del Paradiso venne risposto che non sarebbe potuto entrare perché aveva condotto una vita dissoluta piena di peccati. Giunto all'Inferno, anche il Diavolo gli negò il permesso di entrare, perché ancora offeso per come era stato raggirato dall'uomo. Tuttavia, il Diavolo donò a Jack un tizzone che gli illuminasse la strada nel limbo oscuro. Jack si ingegnò per far durare più a lungo quella luce e la ripose in una rapa svuotata, ricavandone così una lanterna. Da allora, nelle notti della vigilia di Ognissanti è possibile scorgere la fiammella di Jack, che vaga alla ricerca della sua strada.
Da allora Jack fu soprannominato Jack O'Lantern (ma anche Hob O'Lantern, Fox Fire, Corpse Candle, Will O' The Wisp).

Si sarà notato che nella leggenda si parla di una rapa e non di una zucca. La spiegazione a ciò sta nel fatto che gli irlandesi sbarcati in America non ebbero più a disposizione il loro tubero e ricorsero, quindi, alle grosse zucche gialle, facilmente reperibili nella nuova terra e ben più grandi.


martedì 19 giugno 2012

Il mare...


"Sulla spiaggia, l'uomo è poeta.

Perché il mare è sempre il venti per cento più grande di come lo si era immaginato. Se sapendo questo si prevede una ampiezza adeguata, il mare sarà comunque il venti per cento più grande di quanto calcolato. E anche se uno se lo aspetta ancora più grande, ci troverà sempre il venti per cento in più. Anche se ci si riempie il cuore con una distesa di onde, non c'è niente da fare, c'è sempre quel venti per cento in più.

Sarà questo l'infinito?"

da "Amrita" di Banana Yoshimoto


giovedì 8 marzo 2012

La festa della donna


La Giornata Internazionale della Donna, comunemente però definita Festa della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche da connotati di carattere commerciale.

Sull'origine di questa giornata esistono delle leggende; una di queste riguarda in Italia il settimanale "La lotta", edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano, che nel 1952 pubblicò una storia rivelatasi poi un falso storico. Il settimanale comunista sostenne in un suo articolo che l'origine della festa sarebbe risalita ad un grave fatto di cronaca avvenuto nel 1908 a New York: alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita; lo stabilimento venne devastato da un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.


In realtà non esiste alcun documento storico su questa fantomatica industria Cotton e sul suo incendio. Questa storia è un adattamento di un fatto realmente accaduto, l'incendio che nel 1911 colpì la Triangle Shirtwaist Company, una fabbrica tessile di New York. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. Morirono perché scoppiò un incendio, le uscite principali della fabbrica erano chiuse, e non c’erano uscite di sicurezza. Le vittime furono 148, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte.

L’incendio della Triangle è uno dei principali fatti commemorati dalla Giornata Internazionale della Donna, ma non fu quell’incendio a dare origine a questa Giornata: infatti avvenne un anno dopo della tradizionale data di nascita della festa (il 1910) e l’8 marzo non ha nulla a che fare né con lo sciopero (iniziò il 22 novembre) né con l’incendio (avvenne il 25 marzo).


L'idea di istituire una giornata internazionale della donna fu per la prima volta presa in considerazione all'alba del 20° secolo, quando la rapida industrializzazione e l'espansione economica portarono a molteplici proteste sulle condizioni di lavoro.

La prima Giornata Nazionale delle Donne fu indetta il 28 febbraio 1909 e si continuò a celebrarla, ogni anno, in tutti gli Stati Uniti, l'ultima domenica di febbraio, fino al 1913.

Il 3 maggio 1908 al Garrick Theater di Chicago doveva tenersi la solita conferenza domenicale delle donne socialiste. Quel giorno, per impegni improrogabili, il mimosa conferenziere non si presentò. Senza perdersi d'animo, le donne organizzarono la prima Giornata della donna che ottenne una tale risonanza da far decidere entro l'anno l'esecutivo del partito socialista di riservare l'ultima domenica di febbraio del 1909 per una manifestazione del diritto al voto femminile. E quella domenica del 1909 divenne il Giorno della Donna.

Nel 1910 si tenne la prima conferenza internazionale delle donne nell'ambito della seconda internazionale socialista a Copenaghen, nell'edificio del movimento operaio al 69 di Jagtvej la Folkets Hus (Casa del Popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Le socialiste americane proposero l'istituzione della Giornata internazionale della Donna, da fissare sempre nell'ultima domenica di febbraio, come in U.S.A., ma la questione non venne neppure presa in considerazione.

Fu la delegata tedesca del partito socialdemocratico Clara Zetkin a proporla sul giornale di cui era direttrice, suscitando consensi e l'anno seguente la Giornata internazionale della donna si svolse il 19 marzo poiché in quel giorno, nel lontano 1848 in piena rivoluzione, il re di Prussia aveva promesso tra le varie cose anche il voto alle donne.

Poco dopo il 25 marzo 1911 l'incendio della fabbrica Triangle uccise 148 lavoratori. L'insufficienza delle misure di sicurezza è considerata la causa dell'alto numero di morti. Questo portò molta attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, tema molto caro alle giornate internazionali della donna degli anni seguenti.

Non tutti i Paesi accettarono la data e non tutti iniziarono a festeggiare la donna nello stesso anno. In molti si scelse il 1° maggio, in Russia il 3 marzo nel 1913, in Francia il 9 marzo nel 1914.

In Russia nel 1913 la prima Giornata delle Donne fu indetta dal Movimento per la Pace, che fermentava alla vigilia della Prima Guerra Mondialesempre, l'ultima domenica di febbraio del calendario Giuliano. Nell'anno seguente, in Europa, si terranno cortei di protesta sia contro la guerra sia per solidarietà con le "sorelle" russe nelle date equivalenti del calendario gregoriano.

La donne russe si ritrovarono a manifestare il 23 febbraio 1917 (equivalente all' 8 marzo nel calendario gregoriano utilizzato in Italia e in altri Paesi) per la morte di circa 2 milioni di soldati russi morti in guerra. Il 14 giugno 1921, le donne comuniste riunite a Mosca per la Seconda conferenza internazionale, decisero di scegliere l'8 marzo come giornata internazionale dell'operaia, in ricordo delle donne che sfilarono nel 1917 contro la tirannia zarista. Da quell'anno la festa venne celebrata in una data fissa, l'8 marzo, mentre precedentemente era festeggiata l'ultima domenica di febbraio.


In Italia dal 1945 è entrata nel calendario e nella tradizione grazie all'iniziativa dell'Unione donne italiane di sinistra che l'8 marzo si radunarono al liceo Visconti di Roma insieme alle Cattoliche del Centro italiano femminile, alle vedove, partigiane e sindacaliste. Tutte insieme approvarono una Carta della Donna nella quale si chiedeva la parità con l'uomo. A partire dal 1946, a guerra finita, la ricorrenza venne festeggiata tutti gli anni.

Il 1975 fu designato come 'Anno Internazionale dell Donne' dalle Nazioni Unite. Le organizzazioni delle donne hanno osservato la giornata internazionale della donna in tutto il mondo l'8 marzo tenendo eventi su larga scala che onorassero gli avanzamenti della donna e ricordassero diligentemente che la continua vigilanza e l'azione sono richieste per assicurare che l'uguaglianza delle donne sia ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita. A partire da quell'anno la Nazioni Unite hanno cominciato a celebrare la giornata internazionale della donna l'8 marzo.

Due anni dopo, nel dicembre 1977, l'assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una "giornata delle nazioni unite per i diritti della donna e la pace internazionale" da osservare in un qualsiasi giorno dell'anno dagli stati membri in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni stato. Adottando questa risoluzione, l'assemblea generale riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe anche l'urgenza di porre fine alla discriminazione ed ad aumentare il supporto alla piena ed eguale partecipazione.



Mimose 

Il fiore simbolo dell’8 marzo è stato inventato in Italia, esattamente nel 1946. L’Udi (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare visibilmente la Giornata.

C’era il precedente del garofano rosso per la festa del lavoratori il Primo maggio, che come simbolo aveva sempre funzionato bene, soprattutto negli anni del fascismo, durante i quali metterselo all’occhiello era un segnale  inequivocabile, e non privo di rischi.

Alle giovani donne romane piacquero quei fiori gialli profumatissimi, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano  tantissimo.

Quindi la scelta della mimosa non ha un significato recondito, ideologico o quant’altro. Fu una scelta semplice e casuale, ma indovinata, un’idea di grande successo, visto che è rimasta stabile fino ai nostri giorni.

Si offre alle ragazze, alle mogli e alle amiche, alle impiegate nei luoghi di lavoro e alle mamme. E’ un dono che viene fatto non solo dagli uomini, ma si usa regalarsela anche fra donne.

Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_Internazionale_della_Donna
http://www.nicolaperoni.it/2006/03/festa-della-donna-la-leggenda-della.html
http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-14646.html
http://www.taniabianchi.it/news/autunno_2005_news.html
http://ritacharbonnier.blogspot.com/2009/03/8-marzo-la-bufala-dellincendio-in.html
http://www.comune.modena.it/~pdangelo/Festadonna/
http://www.arcobaleno.net/costume/8marzo.htm
piemonte.indymedia.org/article/4324